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Economia e sistema fiscale

ECONOMIA

L’economia di San Marino è così organizzata (le percentuali indicano il contributo al PIL):

  • 33,3% industria
  • 17,6% credito e assicurazioni
  • 13,6% servizi
  • 12,9% pubblica amministrazione
  • 13,5% commercio
  • 5,9% costruzioni
  • 2,4% trasporti e comunicazioni
  • 0,6% turismo e ricettività
  • 0,1% agricoltura

La Repubblica di San Marino conta, a fine 2011, 5608 imprese.
Il settore agricolo offre una buona varietà di prodotti e sebbene non rivesta un ruolo di primaria importanza è degno di nota soprattutto per le sue produzioni tipiche e biologiche tutelate dal Consorzio Terra di San Marino.

L’artigianato si concentra sulla lavorazione del ferro, del legno, delle ceramiche e delle stoffe per realizzare raffinati pizzi e ricami. Nel centro storico di San Marino sono molte le botteghe dove è possibile acquistare pregiati manufatti artigianali realizzati secondo le tecniche della tradizione.

Il sistema industriale vede un buon numero di piccole e medie imprese, soprattutto nei settori dell’edilizia, della meccania, della ceramica, della stampa e dell’arredamento.

Per quanto riguarda il commercio si può distinguere tra quello alimentare, sia al dettaglio che all’ingrosso, e non. Negli ultimi anni numerosi centri commerciali di abbigliamento e non solo attirano visitatori dal vicino confine romagnolo per una parentesi di shopping.

Per maggiori informazioni visita www.cc.sm

SISTEMA FISCALE

La riforma dell’Imposta generale sui redditi promulgata il 16 Dicembre 2013 ha mutato i principi fiscali di supporto alle imprese che rappresentavano una caratteristica dell’economia di San Marino. La legge 166/2013 non prevede più il mantenimento di un sistema di tassazione proporzionale al 17%.

Le imposizioni sulle persone fisiche vanno dal 9% per i redditi al di sotto dei 10.000 euro al masimo del 35% per i redditi superiori agli 80.000 euro, ogni biennio sarà possibile registare incrementi delle percentuali in relazione all’aumento del costo della vita.

  • fino a 10.000,00 euro aliquota d’imposta del 9%
  • da 10.000,01 euro a 18.000,00 euro aliquota d’imposta del 13%
  • da 18.000,01 euro a 28.000,00 euro aliquota d’imposta del 17%
  • da 28.000,01 euro a 38.000,00 euro aliquota d’imposta del 21%
  • da 38.000,01 euro a 50.000,00 euro aliquota d’imposta del 25%
  • da 50.000,01 euro a 65.000,00 euro aliquota d’imposta del 28%
  • da 65.000,01 euro a 80.000,00 euro aliquota d’imposta del 31%
  • oltre a 80.000,00 euro aliquota d’imposta del 35%

La legge 166/2013 dimostra attenzione alle imposte fiscali sui consumi. Per legge è prevista la detassazione degli utili investiti alle imprese che al momento dell’investimento nel progetto:

    • abbiano almeno 5 dipendenti assunti con contratto a tempo indeterminato di cui un minimo di tre residenti o cittadini della Repubblica
    • si apprestano all’avanzamento tecnologico, all’ampliamento immobiliarie e ad incentivare l’occupazione

L’art.75 specifica che i benefici derivanti da utili investimenti non possono superare l’80% del reddito imponibile. L’accertamento dei redditi assoggettati all’imposta generale e le sanzioni amministrative sono a carico dell’Ufficio Tributario (disposizioni relative l’attività di controllo all’art. 108). L’evasione fiscale, come indicato all’art. 146 viene sanzionata penalmente
Fino al periodo d’imposta 2017 i contribuenti che esercitano autonomamente devono versare annualmente una tassa speciale sul reddito che raddoppia dalle indicazioni nel caso in cui i ricavi dell’attività ordinaria relativi al precedente periodo d’imposta siano superiori ai 300.000,00 euro:

      • 2.000,00 euro per le imprese costituite in forma giuridica ed enti assimilato
      • 1.000,00 euro per lavoratori autonomi, imprese indivuduali e società di persone
      • 500,00 euro per le imprese individuali e società di persone in contabilità semplificata

Sono esenti dall’imposta speciale i lavoratori autonomi e le imprese per i primi sei anni di attività, le imprese in liquidazione o che hanno sospeso l’attività, chi è soggetto alla tassa sull’autorizzazione a svolgere attività riservate (art. 53 della Legge n.168/2009), gli enti, fondazioni o associazioni non a scopo di lucro e tutti coloro che sono esenti dal presentare la dichiarazione dei redditi per motivi legali oltre a cooperative e consorzi.


  1. Ambra Carozza says:

    Buonasera,
    Vorrei sapere se anche a San Marino esiste il limite annuo di 5.000€ oltre il quale si è obbligati ad aprire la partita Iva. Nel caso si desiderasse aprire una partita Iva quali sono gli adempimenti fiscali da rispettare? Grazie

    • Federica says:

      Per comuni mansioni retribuite e documentate, ma svolte da libero professionista senza codice operatore (Vs partita iva per capirci, il limite massimo annuo oltre il quale insiste invece la tassazione , se nn vado errata è €1500,00.

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