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Passeggiando sul Titano, un itinerario storico panoramico

autunnoVuoi un’idea per una giornata d’autunno a San Marino?
Il percorso che unisce le tre Torri di San Marino corre lungo il crinale del Monte Titano e riserva tante piacevoli emozioni: tra strapiombi da vertigine e il mare che si profila all’orizzonte, il panorama è stupendo e l’autunno è il periodo giusto per godere della magia di questo posto.

Cominciamo la nostra passeggiata dalla Prima Torre detta anche Guaita o Rocca (“Guaita” significa fare la guardia nel dialetto del luogo). Sarà la foschia ma pare che queste pietre squadrate restituiscano gli echi di cavalieri, armi e cavalli, voci di dame del tempo passato.  E’, in effetti, la più antica, eretta intorno all’anno 1000.

Poggia direttamente sulla roccia senza fondamenta, è il risultato di pietre lavorate con fatica, di restauri che si sono succeduti nel tempo, con due cinte murarie di difesa a strapiombo che regalano un impatto visivo suggestivo. Nel complesso fortilizio della Prima Torre troviamo le antiche carceri, la Torre campanaria ( o Campanone) e la Torre Penna a pianta pentagonale, un pozzo e la Cappella di S. Barbara.

Nel cortile una serie di cannoni che sono stati usati fino ad epoche recenti per sparare a salve nei giorni solenni sia religiosi che civili. Ora i colpi di cannone sono stati sostituiti dai rintocchi del Campanone.

Proseguendo sui camminamenti della ronda, per raggiungere la seconda torre si attraversa il “Passo delle Streghe”, un ponte di pietra con le merlature sospeso sul dirupo. Ai bordi, una serie di sedili di pietra, che sembrano troni pagani per il culto della Natura e danno a tutto il percorso un senso di sacralità.

La Seconda Torre detta Cesta è posta su uno dei punti più alti del Titano (739 m). Questo percorso incanta per la sua bellezza e pare sospeso nel vuoto: è impossibile resistere al desiderio di fermarsi e ammirare l’incanto del dirupo.

In corrispondenza della seconda Torre, sorgeva con certezza un nucleo abitativo già in epoca romana e proprio qui si dice che morì il Santo Marino, fondatore della Repubblica.
La Torre Cesta viene menzionata in antichi documenti del 1253 e nel 1320 circa venne ulteriormente fortificata e collegata alla cinta di fortificazione del nucleo abitativo.

Fu usata fino al 1600 circa  come torre d’avvistamento fortificata, poi ampliata e restaurata nel 1924-25 ed oggi ospita il Museo delle Armi antiche.

Si percorre ora la Salita al Montale all’interno del Parco Naturale Protetto per raggiungere la Terza Torre (chiamata anche Montale, palatium Montalis). Questa ultima torre un tempo era disgiunta dalle altre due e solo in seguito venne unita da una cinta muraria della quale rimangono solo rovine. Ebbe un ruolo strategico nelle lotte con i vicini Malatesta che possedevano il vicino castello di Fiorentino.

La porta d’ingresso è a qualche metro da terra e bisogna salire su rudimentali scalini in ferro. Qui si trova il “fondo” della torre dove venivano calati i prigionieri a 8 metri di profondità. Non è visitabile internamente.


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