La crisi si è fatta sentire in tutte le località della Riviera Romagnola , anche a Cervia, da cui provengono bilanci turistici tutt’altro che positivi.
A stilare un primo bilancio sulle festività appena trascorse, è Annalisa Zanelli, coordinatrice uffici IAT che definisce “fiacco” il Natale, per quanto riguarda le prenotazioni alberghiere: sono state appena una trentina e per giunta arrivate all’ultimo minuto e per soggiorni brevissimi. Quest’anno hanno tenuto aperto solo 42 alberghi, cioè circa la metà di quelli aperti nel 2007. Malgrado il numero inferiore di hotel rimasti aperti, il tutto esaurito si è registrato soltanto nella notte di Capodanno, come afferma Roberta Penso, presidente di Asshotel Confesercenti, che ascrive parte della responsabilità di questo assenteismo al calendario: il 31 dicembre cadeva di mercoledì e in pochi potevano permettersi un ponte così lungo. Anche il meteo ha avuto pietà: la neve, caduta abbondante nelle località di montagna, ha favorito queste ultime!
Malgrado i cattivi bilanci turistici delle feste, Terenzio Medri, presidente Albergatori Ascom, afferma la necessità di guardare con ottimismo all’estate 2009 e soprattutto di un lavoro sinergico tra Comune, Provincia e Regione. Inoltre, afferma Medri, è arrivato il momento di “investire sul marketing e sui grandi eventi”. Eventi che mancano anche secondo Urbano Rossi, presidente del sindacato abbigliamento Ascom, che denuncia come la scarsità di turisti a causa dello scarso appeal della zona, si sia fatto sentire anche nelle casse dei commercianti, che si sono visti costretti in molti casi ad iniziare i saldi già prima di Natale per recuperare liquidità. Anche i ristoranti hanno sofferto di solitudine: sebbene soddisfatti dei due giorni di festa in più, hanno tenuto aperto in numero inferiore rispetto all’anno precedente.