Sono diminuiti quest’estate a Cesenatico i turisti che hanno deciso di andare in vacanza all’ultimo minuto, con una conseguente flessione di fatturato del 13%.
In media il costo di un posto letto è sceso da 47 euro del 2008 a 41 nel 2009. Ma è giusto svendere l’hotel a spese della qualità? Il caso emblematico di Rimini.
L’estate 2009 a Cesenatico ha visto accorciarsi i tempi di soggiorno e di pari passo abbassarsi anche il tetto di spesa che i turisti sono disposti a sostenere.
E’ quanto emerge dai dati rilevati da Gesturist Spa: le presenze non hanno subito una grande flessione, che si è assestata intorno al 2%. In pratica sono state 12219 le giornate di soggiorno prenotate nell’estate 2009 (dati aggiornati al 31 agosto) contro le 12495 del 2008. Quello che invece va sottolineato, è il calo del fatturato relativo all’attività last minute, che è passata da 590 mila euro dell’anno scorso a 501 mila di quest’anno, con una riduzione del prezzo medio di 6 euro a presenza. Il prezzo medio di un posto letto, infatti, si è abbassato del 13% passando da 47 a 41 euro a persona per notte.
Insomma anche i turisti che decidono all’ultimo di andare in vacanza, lo fa solo dopo aver vagliato sconti e offerte promozionali, alla ricerca del prezzo più basso possibile, che magari comprenda anche qualche omaggio.
Più o meno questo deve essere accaduto anche a Rimini, dove però al prezzo basso non è corrisposto un servizio adeguato! E’ il caso di alcuni clienti di un hotel di Torre Pedrera, arrivati perfino a chiamare la polizia municipale e l’associazione di consumatori Adoc- Uil per denunciare il livello scadente dei servizi offerti, per nulla corrispondenti a quelli promessi al momento della prenotazione.
La questione ha spinto anche la presidente di AIA Rimini Patrizia Rinaldis ad intervenire (sebbene l’hotel in questione non appartenga all’AIA) per ricordare ai turisti di considerare che nessuno regala niente: “Non si può avere l’offerta migliore e il servizio migliore”, ha affermato la Rinaldis “non è posssibile e sotto certi prezzi non si può pretendere qualità”.
Insomma, contenere i prezzi va bene, ma svendere gli hotel no.
La Riviera Romagnola, dove notoriamente il rapporto qualità/prezzo è estremamente vantaggioso, riuscirà a trovare un equilibrio giusto per turisti e albergatori anche in tempo di crisi?
luciano ardoino says:
Buongiorno,
è anche da queste dichiarazioni che si può ben capire il destino a cui inesorabilmente siamo destinati e vale a dire la seguente dichiarazione:
“La questione ha spinto anche la presidente di AIA Rimini
Patrizia Rinaldis ad intervenire (sebbene l’hotel in questione non appartenga all’AIA) per ricordare ai turisti di considerare che nessuno regala niente: Non si può avere l’offerta migliore e il servizio migliore”, ha affermato la Rinaldis “non è posssibile e sotto certi prezzi non si può pretendere qualità”.
Proprio una pessima dichiarazione che per fortuna non rientra nella normalità lavorativa del settore nazionale, ma ahimè ancora troppo presente. Stupisce il fatto, ma neanche troppo, che questa provenga da un presidente dell’ambito.
La qualità ISO 9000/1 probabilmente non è nelle conoscenze della signora in oggetto.
Grazie dell’ospitalità
luciano ardoino
monica cappellini says:
provare a vedere cosa danno in UK o a Paris o su Costa Azzurra per prezzi come s trovano ancora in italia……………….